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Conclusioni  in Conduction Poter trattare la Conduction in modo totale senza cadere in facili compromessi è un obbiettivo impossibile. Solo per comprendere alcuni elementi distintivi bisogna utilizzare ogni tipo di prospettiva, di interesse, guidare la percezione in una direzione plurima, lasciarci coinvolgere, raggiungere una dimensione amorfica, in una sovrapposizione di prospettive che escono, rompono e travalicano ogni confine, ogni preconcetto idealizzato, ogni convinzione. Proprio questa pluralità di interessi rende la trattazione scientifica incline anche agli studi e alle problematiche della popular music . Le numerose chiavi di lettura e le diverse prospettive a cui fa riferimento la trattazione dell’argomento rendono la popular music in grado di affrontare e risolvere i problemi che si incontrano in analisi di questo tipo. Analizzando il focus della trattazione in una prospettica di musica contemporanea possiamo avvicinarsi al contesto della musica sperimentale. Ut
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Musica ispirata a "Figure 2" di Virdi Tenor Sax Solo
Conduction in una prospettiva di musica contemporanea e di popular music   Iannis Xenakis: “gli universi della musica classica, contemporanea, pop, folkloristica, tradizionale, d’avanguardia, ecc., paiono formare in sé delle unità, a volte chiuse, a volte compenetrate. Presentano diversità incredibili, ricche di nuove creazioni ma anche di fossilizzazioni, di rovine, di residui, e tutto questo in continua formazione e trasformazione, come le nuvole, così diverse e così effimere” [1] . L’affermazione del compositore greco può esemplificare i lineamenti delle diverse problematiche che verranno affrontate. Uno degli intenti di questo lavoro vuole essere quello di avvicinare la Conduction alle problematiche delle poetiche dell’indeterminazione, dato che in essa troviamo i pretesti per esaminare le tematiche che riguardano l’ opera aperta , l’improvvisazione e l’ Alea . L’argomentazioni dell’ opera aperta daranno la possibilità di inquadrare e ridefinire la natura della Conductio
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Musica ispirata a "Untitled" di Virdi,  Alto Sax Solo
Intervista a Marco Colonna  Problematiche e riflessioni sulla relazione tra improvvisazione e libertà, l’inserimento della Conduction nell’universo musicale e alcune considerazioni riguardo un possibile rapporto con la didattica.  «Prima di tutto penso che descrivere il mio percorso sia doveroso per inserire l’esperienza di Conduction con Butch Morris nel posto che le spetta. Mi sono trovato sempre a mio agio in quella terra di nessuno che è l’espressione artistica travalicante generi ed etichette, partendo da una preparazione jazzistica ho incontrato la musica classica contemporanea e seppur da un’ottica comunque anti accademica, l’ho frequentata attivamente e questo sempre per approfondire contenuti e tecniche alla continua ricerca del mio suono. L’esperienza con Morris la annovererei per forza di cose in un’ottica di esperienza di studio, e diciamo che questa affermazione porta il seme di una sintesi sui processi dell’improvvisazione e la composizione informale che mi porto
Conduction e problemi di identità Dare un’identità alla Conduction è forse impossibile se non sbagliato, ma risulta evidente la vicinanza alla popular music . “[…] È il terreno su cui si svolgono le trasformazioni.” [1] La definizione di popular music di Stuart Hall citata da Richard Middelton sembra descrivere la natura mutevole della Conduction , incentrata sull’improvvisazione, sull’indeterminato, in un mutamento continuo e costante del linguaggio. Prima di tutto è bene considerare la citazione parte di alcune considerazioni riguardo la popular music in una prospettiva teorica. Da qui l’idea di avvicinare queste problematiche teoriche alle prospettive della Conduction . Partendo da queste argomentazioni abbiamo trovato eterogenei spunti di speculazioni e diversi elementi di contatto che hanno permesso di analizzare con una doppia prospettiva alcuni aspetti salienti. I punti presi in esame, oltre alla definizione di Stuart Hall, sono stati la definizione di Middelto
   Butch Morris e Conduction      È impossibile discutere di Conduction senza tenere in considerazione la figura di Butch Morris, suo ideatore e creatore. Ripercorrere lo sviluppo artistico di Butch Morris significa ricostruire la ricerca e lo sviluppo che porta alla genesi la Conduction . La figura di Lawrence Douglas Butch Morris  è unica, si mette in luce negli anni ’70 nell’ambito dell’avanguardia Jazz insieme al sassofonista David Murray. Morris dopo aver praticato questa  forma di jazz nata tra New York e Chicago, nei primi anni sessanta, parallelamente al sorgere delle grandi battaglie razziali in seno alla contestazione, svilupperà poco a poco dagli anni ‘70 e la seconda metà degli ’80 la particolare tecnica dell’improvvisazione gestuale. L’idea nasce dal bisogno, dal desiderio, dall’insoddisfazione e dalla volontà  di evolvere il linguaggio. Il free Jazz è musica libera, completamente al di fuori degli schemi, prevede la libera improvvisazione simultanea di tutti gli
"Melodia, armonia, contrappunto, cioè i diversi pilastri e le diverse figure della musica tonale, si fondono assieme come in pittura, si fondono le funzioni della forma, dei colori, del tratto etc. Si fondono assieme e la materia musicale si trasforma, l’ampiezza delle trasformazioni, i modi e i tempi delle trasformazioni o l’essenza stessa delle trasformazioni, costituiscono il senso proprio musicale, formano un sistema di relazioni tra i caratteri sonori, si potrebbe dire, tra i diversi caratteri di una piccola società modello, che è l’opera compiuta."  Luciano Berio
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Coming soon... # Conduction in una prospettiva di  # musicacontemporanea e di # popularmusic   Ecco di cosa si parlerà..... https://www.youtube.com/watch?v=Thq_6OyEQXM&list=RDi-zx6u2XJv8
Una cosa da leggere o da ricordare ogni tanto... LUCIANO BERIO Geografie della musica. Un brevissimo estratto  della lezione dottorale pronunciata da Luciano Berio il 29 ottobre 2000 alla cerimonia del conferimento della Laurea ad honorem in Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna.  "Dire che anche lui, oggi, il musicista alieno da facili compromessi e mosso da ideali indisponibili alla retorica, (come già, in maniera diversa, Bart ó k e Stravinskij) ha qualcosa da imparare dalle canzoni e dalle diverse geografie musicali, vicine e lontane, che lo circondano, che ci  circondano e che attivano la nostra attenzione. Questo bisogno di reciprocità, di conoscere l'altro , semplice o complesso che sia, e con esso una dimensione ulteriore, è una condizione essenziale per permettere alla musica di diventare anch'essa strumento consapevole di comprensione, di dialogo e di tolleranza."