La foto può sembrare insignificante o poco comprensibile, ma oggi assume un significato che merita attenzione.
Scattata nella cantina sotto la stanza dove dormo, proprio in quel punto, mio bisnonno Giuseppe scavò una buca per nasconderci una damigiana di olio, la ricoprì di terra per poi metterci sopra una botte di aceto.
“I ‘secondi’ tedeschi erano tremendi”, racconta mio nonno, “entravano in cantina e rompevano tutte le botti che trovavano, tanto pe’ fa danno” e rtu nonno (sbagliandosi si riferisce a mio bisnonno) sotterrò l’olio così non trovavano niente (l’ultima parola oltre a italianizzarla è stata sottolineata da un gesto)”.
Ho pensato di ricordare nella giornata di oggi almeno questo ricordo, considerando che proprio in queste zone si scappava nelle grotte delle campagne vicine per i bombardamenti, ci furono persecuzioni e torture per mano di tedeschi e fascisti.
Mi piace immaginare mio bisnonno Giuseppe nel ’45 più o meno in questi giorni che tira fuori dalla terra una botte di olio con tutta la fatica del caso ma la felicità di aver salvato quello che per loro era di più prezioso e soprattutto di non doverla sotterrare di nuovo.

Graffignano, 25 aprile 2021

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