Conclusioni in Conduction Poter trattare la Conduction in modo totale senza cadere in facili compromessi è un obbiettivo impossibile. Solo per comprendere alcuni elementi distintivi bisogna utilizzare ogni tipo di prospettiva, di interesse, guidare la percezione in una direzione plurima, lasciarci coinvolgere, raggiungere una dimensione amorfica, in una sovrapposizione di prospettive che escono, rompono e travalicano ogni confine, ogni preconcetto idealizzato, ogni convinzione. Proprio questa pluralità di interessi rende la trattazione scientifica incline anche agli studi e alle problematiche della popular music . Le numerose chiavi di lettura e le diverse prospettive a cui fa riferimento la trattazione dell’argomento rendono la popular music in grado di affrontare e risolvere i problemi che si incontrano in analisi di questo tipo. Analizzando il focus della trattazione in una prospettica di musica contemporanea possiamo avvicinarsi al contesto della musica sperime...
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Butch Morris e Conduction È impossibile discutere di Conduction senza tenere in considerazione la figura di Butch Morris, suo ideatore e creatore. Ripercorrere lo sviluppo artistico di Butch Morris significa ricostruire la ricerca e lo sviluppo che porta alla genesi la Conduction . La figura di Lawrence Douglas Butch Morris è unica, si mette in luce negli anni ’70 nell’ambito dell’avanguardia Jazz insieme al sassofonista David Murray. Morris dopo aver praticato questa forma di jazz nata tra New York e Chicago, nei primi anni sessanta, parallelamente al sorgere delle grandi battaglie razziali in seno alla contestazione, svilupperà poco a poco dagli anni ‘70 e la seconda metà degli ’80 la particolare tecnica dell’improvvisazione gestuale. L’idea nasce dal bisogno, dal desiderio, dall’insoddisfazione e dalla volontà di evolvere il linguaggio. Il free Jazz è musica libera, completamente al di fuori degli schemi, prevede la libera ...
Casa del Jazz, 18/01/2019, Concerto En Solo di Marco Colonna
Casa del Jazz, 18/01/2019, Concerto En Solo di Marco Colonna, Scrivo non solo per definire i mie pensieri rispetto a quello che ho ascoltato, ma perché ho bisogno di esprimere l’esigenza che ha innescato questo concerto. Conosco Marco ormai da più di un decennio ed ho avuto la fortuna di suonare con lui e per me questo è già un fregio di cui sono felice. Essere presente ad un suo concerto non significa solo essere disposti ad ascoltare, ma oltre più sentirsi tiranti in ballo, e forse la mia spinta che determina queste parole arriva proprio da qua: essere messi in discussione attraverso la riflessione delle nostre semplici azioni, dei nostri affanni. I racconti di vita disegnano il profilo di una musica piena quanto estrema, in cui forza e impegno si fondono a una forma alta, alta come la poesia del suono, voce profonda di una verità rara. Verità, spiazzante come vederlo suonare il piano in concerto, in una sorpresa che mi fa sentire coinv...
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